Basi vibranti: sistemi a vibrazione per l’orientamento delle parti
Le basi vibranti sono dispositivi utilizzati in ambito industriale per orientare e alimentare i particolari nei processi di produzione industriali. Attraverso la produzione di vibrazioni, in particolare, le basi vibranti causano l’oscillazione di appositi contenitori all’interno dei quali sono collocate le parti. Grazie alla vibrazione della macchina, le componenti si allineano e si orientano nella posizione corretta, in modo da consentire le operazioni successive in un’altra macchina. A seconda del tipo di utilizzo, esistono basi vibranti circolari e lineari.
Le basi vibranti circolari sono impiegate normalmente in sistemi a bassa velocità di produzione per l’orientamento dei particolari in contenitori CI/TC. Una bobina elettromagnetica aziona la vibrazione del dispositivo, consentendo la salita e l’orientamento delle parti.
Le basi vibranti lineari, in genere, sono impiegate in abbinamento a quelle circolari per garantire un avanzamento dei pezzi in un canale. L’obiettivo di questi dispositivi, anch’essi azionati da un elettromagnete, è quello di assicurare la progressione ordinata dei pezzi evitando inceppamenti.
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Basi vibranti: le applicazioni
Le basi vibranti trovano applicazione in diversi ambiti di produzione e possono essere adattate alle esigenze specifiche. In genere, le basi vibranti sono indicate per linee di produzione a bassa velocità e/o dove è richiesta la massima integrità delle parti.
È il caso della filiera di produzione nell’ambito cosmetico o farmaceutico con l’alimentazione di bottiglie, flaconi o altri contenitori, in cui le basi vibranti giocano un ruolo chiave. In questi casi, infatti, è richiesto che le parti siano lavorate con particolare cura: graffi, ammaccature e altre imperfezioni non possono essere accettati in produzioni di questo tipo.
In questo senso, le basi vibranti abbinati alla corretta selezione e al giusto contenitore d’orientamento sono la soluzione ideale per l’alimentazione e l’avanzamento delle parti, in quanto consentono il trattamento dei particolari riducendo al minimo il rischio di danneggiamenti e, conseguentemente, limitando gli sprechi.